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Diploma dei Castelli d'Italia

Porta Sanguinaria di Ferentino (DCI-FR034)


Notizie storiche su Ferentino (da Wikipedia)

Le origini di Ferentino sono antichissime ed avvolte nel mito; la leggenda ne ascrive la fondazione al dio Saturno che, scacciato dall'Olimpo, si insediò in questo territorio ubertoso ove fondò città e diffuse le arti e le tecniche. A testimonianza della fondazione, antecedente a quella di Roma di almeno 300 anni, rinveniamo le mura ciclopiche.
Fra il VI e il IV secolo a.C. Ernici, Volsci e Romani combatterono aspre battaglie per il possesso della zona: Roma trovò in Ferentino dapprima una fiera avversaria e in seguito una fedele alleata, avendo dato natali anche ad illustri personaggi, primo fra tutti Aulo Irzio, luogotenente di Giulio Cesare, conquistatore e governatore della Gallia, console romano e scrittore.
Dal 1198 al 1557, Ferentino fu il capoluogo delle provincie di Campagna e Marittima (ovvero il Lazio meridionale) grazie a papa Innocenzo III che ne fece sua sede privilegiata. Molti ordini religiosi si stabilirono allora a Ferentino, fondando chiese e monasteri: Benedettini, Cistercensi, Francescani, Clarisse, Carmelitani, Celestiniani, Domenicani, Cavalieri Gaudenti, Cavalieri di Malta e Templari.
Ferentino fu uno dei primi liberi comuni italiani, dotato già a partire dal XII secolo di un suo proprio statuto. Federico II di Svevia soggiornò più volte da giovane a Ferentino e, ironia della sorte, subì la propria definitiva sconfitta proprio ad opera di condottiero ferentinate, Gregorio da Montelongo, legato pontificio, nella battaglia di Parma del 1248.
Grazie a Martino Filetico Ferentino conobbe i fasti dell'Umanesimo, mentre in seguito fu teatro dell’assedio vinto dalle truppe spagnole guidate dal Duca d'Alba (1556), della fondazione di un ampio distretto artigianale (1740-1800) durante la prima rivoluzione industriale, delle lotte fra Sanfedisti e Giacobini (1798-1802), e del passaggio di Garibaldi. Importanti furono i bombardamenti subiti durante la Seconda guerra mondiale, in quanto retrovia del fronte di Cassino e snodo stradale strategico, e l'istituzione di un centro di accoglienza per gli sfollati, valsi la Medaglia d'Oro al Valor Civile.
Il centro storico di Ferentino è racchiuso entro mura che risalgono al VI secolo a.C. Erette in opera poligonale, da cui il nome di mura poligonali o ciclopiche, presentano rifacimenti in opera quadrata del I secolo a.C. Nel medioevo le mura vennero riforzate con torri realizzate con pietre irregolari.

La Porta Sanguinaria (da ferentino.org)

È la porta più importante della città e quella meglio conservata. Si trova a sud della città e guarda verso est.
In origine aveva un architrave sostituito al tempo dei Romani da un arco a tutto sesto costituito da 13 conci radiali. Probabilmente detto architrave fu sostituito con un arco a tutto sesto nel periodo sillano quando vennero attuate altre opere di difesa sull'Acropoli.
Le mura laterali mostrano i segni di 3 differenti epoche: preromana, romana e medievale. Nella parte inferiore le poligonali attestano l'età preromana del IV secolo a.C; al di sopra dell'arco l'opera quadrata di travertino con 2 vuoti lasciati forse appositamente per alleggerire il peso dell'arco stesso, denota la romana del II sec. a.C. Su questa zona di travertino, il muro continua divenendo costruzione incerta denotando l'ambito cronologico medievale. Nel muro di età medievale sono visibili fori rettangolari disposti a distanze regolari: forse sono gli appoggi per le incastellature lignee, posto di guardia o offesa (caditoie), che nelle fortificazioni medievali venivano innestate sulla parete esterna del muro a difesa degli ingressi. La finestra aperta nel muro, quindi, potrebbe giustificarsi come passaggio dal ballatoio interno a quello esterno.
Nel nome ci sarebbe l'eco di cruente battaglie, avvenute nei pressi della porta o il ricordo del percorso dei condannati a morte, che dalla porta uscivano per essere giustiziati nella sottostante Aia del Monticchio.

Alcune immagini


Porta Sanguinaria, dall'interno delle mura
 

Dall'esterno delle mura
 

Dall'esterno con una parte di antenna e accordatore