Questa pagina contiene il diario del mio viaggio in Grecia di settembre 2024
Inizio il viaggio prendendo l'autobus sotto casa e raggiungendo una stazione della linea B della
metropolitana, con la quale arrivo alla stazione Tiburtina, con l'intenzione di prendere il treno espresso per
l'aeroporto. Ma scopro che ci sono lavori in corso e bisogna fare un giro più lungo. Anche se manca abbastanza tempo,
in caso di ulteriori contrattempi perderei l'aereo, per cui esco dalla stazione e prendo un taxi.
Arrivo a Fiumicino con un buon anticipo e consegno subito i bagagli, praticamente senza fila. Poi mangio qualcosa,
come supplemento alla colazione che ho fatto a casa, e mi imbarco sul volo per Atene.
L'aereo parte con 45 minuti di ritardo e 2 ore dopo arriva ad Atene. Visto che il volo seguente era un'ora dopo,
mi affretto per spostarmi al nuovo gate, ma per fortuna anche questo volo è in ritardo, per cui devo
attendere un po' per l'imbarco. Dopo appena 50 minuti (da decollo ad atterraggio sono solo 20 minuti), atterro
nell'isola di Mykonos, prima tappa del viaggio.
Fuori dall'aeroporto un tizio del posto mi propone un taxi per il centro a "solo" 36 euro (saranno 3 km), ma
vedo lì vicino l'autobus di linea, che mi costa 2 euro. Arrivo così in piazza Fabrika, da dove partono
molti bus. Per questo motivo la immaginavo ampia ed organizzata, invece è una piazzetta piena di negozi,
bancarelle e confusione. Procedo a piedi con il trolley fino al mio hotel, che è abbastanza centrale. La zona è
fatta di stretti vicoli con il pavimento marmoreo bicolore e circondati da case bianche come la neve. La
cittadina, Mykonos città, altrimenti detta Chora, è davvero incantevole.
Riposo un po' in hotel, poi esco e faccio una lunga passeggiata fino alla zona dei mulini a vento veneziani,
che si trovano su un'altura vicina al mare. Il cielo è sereno, la temperatura è perfetta ed i mulini ed i panorami
sono bellissimi. Vado quindi nel centro, sul lungomare, e ceno in un ristorante. Poi rientro in hotel per la notte.
Mi alzo abbastanza presto e faccio colazione in un bar nei pressi dell'hotel, poi vado verso
il lungomare e quindi verso il nuovo porto. Arrivo al Museo Archeologico di Mykonos, che non è
enorme, ma contiene reperti molto interessanti provenienti da questa isola e anche, soprattutto, dalla vicina isola
di Delos.
Dopo la vista del museo, scendo in uno slargo proprio lì sotto, sul mare, da dove partono gli autobus per molte
destinazioni. Ne prendo uno diretto ad Ano Mera, un villaggio che si trova più o meno al centro dell'isola.
Ad arrivare non ci vuole molto, forse 30 minuti, e una volta lì vado subito a visitare il monastero ortodosso
Panagia Tourliani. Ci sono molte comitive e per fare delle belle foto all'interno del monastero devo aspettare
la pausa tra un gruppo e l'altro... La chiesa è molto suggestiva e sicuramente merita la visita.
Vado poi nell'unica piazza lì vicino e pranzo in uno dei vari ristoranti lì presenti, per poi andare alla fermata
e prendere l'autobus per tornare a Mykonos città.
Riposo un po' in hotel, poi esco per andare a cena in un nuovo ristorante. I vicoli della città brulicano di gente
e ad ogni angolo ci sono ristoranti, bar e negozi di ogni genere, compreso uno di Gucci. Da notare la presenza
di molti turisti italiani.
Raggiungo il lungomare al mattino e vado al punto di partenza del tour guidato all'isola di
Delos. Qualcuno ci dice che la guida ci aspetta direttamente sull'isola, quindi mi imbarco. Dopo circa mezz'ora
sbarco sull'isola e mi unisco alla guida ed a tutto il gruppo. La lingua usata è l'inglese, che per me non
costituisce alcun problema.
Percorro le rovine di Delos e grazie alla guida posso apprendere la storia di questo luogo incredibile. Secondo la
leggenda l'isola era a volte invisibile e per questo fu scelta dalla dea Latona per dare alla luce i due gemelli
che aveva concepito con Zeus, senza farsi scoprire dalla moglie Era. Così nacquero sull'isola
Apollo, dio del sole, e sua sorella Artemide, dea della luna. Per questo motivo l'isola nell'antichità
fu sempre considerata sacra ed era qui vietato sia nascere che morire.
Faccio foto alle rovine, alle scenografiche statue dei leoni e ad alcuni mosaici molto ben conservati. Alla
fine della visita abbiamo un'ora libera prima che la barca riparta, così vado a visitare il Museo Archeologico
di Delos. Anche questo non è enorme, ma è davvero molto bello, in quanto contiene molto reperti trovati
qui sull'isola.
Prendo poi la barca e torno a Mykonos. Giro per la città e torno anche al tramonto nella zona dei mulini
veneziani e vedo anche una chiesetta in un punto panoramico, la Panagia Paraportiani. Ceno poi
sul lungomare e torno in hotel.
Al mattino vado sul lungomare e prendo il Seabus, una barca che per 2 euro e tagliando
la baia va dal centro di Chora al Nuovo Porto di Mykonos, distante via terra qualche chilometro. Mangio
qualcosa nei bar del porto e poi mi imbarco sull'aliscafo che mi porta in poco più di un'ora sull'isola di
Naxos.
Anche qui la città principale è chiamata Chora e complessivamente è meno intasata dai turisti, rispetto
a Mykonos. Il lungomare è pieno di bar e ristoranti, ma basta spostarsi un po' nelle alture del centro storico
per non trovare più quasi nessuno. Questa volta ho prenotato un appartamento per due notti e si trova non
lontano dal porto, nel dedalo delle viuzze della città. Non è enorme e ha un aspetto rustico e tradizionale, ma
è pulito e dotato di cucina e di tutti i comfort, compresa l'indispensabile aria condizionata.
Dopo un breve riposo esco nella città e salgo per scale e vicoli, fino a raggiungere il castello di Naxos.
Anche questo fu costruito dai veneziani, ma non ne rimane quasi nulla, solo delle mura, anche se il quartiere è
incantevole per le vecchie case e chiese che lo popolano. Nei vicoli incontro solo pochi altri turisti, compresa
una donna italiana che si era persa e due turiste americane che provo a rimorchiare senza alcun successo, poi con
un lungo giro riscendo sul lungomare.
Mi riposo e rinfranco con uno spritz in un bar, che mi servono molto meglio e ad un terzo del prezzo,
rispetto alla esosa Mykonos. Più tardi, siamo quasi al tramonto, raggiungo la vicina collinetta sul mare
dove si erge la porta del tempio di Apollo, chiamata anche Portara. La porta è enorme e doveva
essere l'ingresso di un tempio del VI secolo a.C., che non fu mai completato. C'è molta gente, perché questa
è una delle viste più ricercate da ogni turista. In effetti i panorami con il tramonto, il mare e il tempio
sono davvero spettacolari.
Dopo le tante foto fatte al tempio e qualche selfie, torno nel vicino lungomare per cenare e poi torno nella
mia vicina casetta per la notte.
La giornata inizia con la colazione in un bel bar vicino casa e quasi sul porto. Poi mi metto
in attesa, nei pressi, del pullman della visita guidata all'isola di Naxos, che ho prenotato insieme
a tutto il resto del viaggio, settimane prima.
Il pullman arriva in orario e così salgo insieme agli altri viaggiatori, con cui ho chiacchierato un po'
durante l'attesa. La guida è una donna simpatica, che ci parla un po' in greco e un po' in inglese, in modo
da accontentare un po' tutti. Scopro di essere l'unico italiano presente, mentre ci sono inglesi, canadesi,
francesi e persino un cipriota.
La prima tappa nell'interno dell'isola, che è una delle più grandi delle Cicladi, è per visitare
il tempio di Demetra. Anche questo del VI secolo a.C., era dedicato alla sorella di Zeus, dea
dei campi e dell'agricoltura, molto praticata fin da allora all'interno di Naxos.
Arriviamo poi in un piccolo villaggio, per visitare un vecchio frantoio e poi un laboratorio di
ceramiche, prodotte artigianalmente in stile classico.
Arriviamo poi nel pittoresco villaggio di Chalkì, adagiato sulle colline (a Naxos le montagne arrivano
a 1000 metri sul livello del mare), dove abbiamo un po' di tempo per la visita. Il villaggio è
incantevole e di architettura veneziana e visito anche la distilleria Vallindras, sede oggi anche di
un piccolo museo. Sono stati i primi a creare il kitron, un liquore distillato dal
cedro e che è la bevanda tipica dell'isola.
Proseguiamo poi per Apeìranthos, un'altra cittadina, chiamata la città di marmo, per la sua
architettura. D'altra parte l'isola di Naxos stessa era conosciuta nell'antichità soprattutto perché forniva
marmo a tutta la Grecia. Uso il tempo a disposizione per percorrere i vicoli e le scalinate del bellissimo
villaggio e alla fine entro anche in una chiesetta ortodossa.
Continuiamo poi con il pullman verso nord, attraverso strade e tornanti molto stretti, fino a scendere sul
mare ad Apòllonas, dove c'è una bella spiaggia e dove ci fermiamo per il pranzo, ad un orario
abbastanza avanzato.
Andiamo poi a vedere in pullman il vicino Kouros di Apòllonas, chiamato anche Colosso di Dioniso,
una statua sdraiata e non terminata, fatta di marmo di Naxos. I kouroi sono statue di giovani uomini
nudi e con le armi e questa inizialmente si pensava fosse dedicata ad Apollo, poi a Dioniso, ma oggi si pensa
che sia solo un kouros.
Il viaggio termina con un lungo zig-zag sui tornanti costieri, fino al ritorno a Chora. Mi riposo
un po' in casa, poi esco per cenare sul lungomare e comprare qualche souvenir.
Lascio al mattino la casa di Naxos e raggiungo a piedi il vicino porto, dove mi imbarco su
un aliscafo diretto all'isola di Santorini, dove arrivo in meno di 2 ore, dopo una fermata a Paros.
Vicino al porto si erge un'alta scogliera e prendo un autobus, che sale lungo i tornanti e mi porta
in 40 minuti in alto, nel villaggio di Firà, nella piazza che è il centro della rete di trasporti dell'isola.
Essendo troppo presto per entrare in hotel, lo raggiungo e lascio in deposito il trolley, poi provo a
visitare il museo archeologico, ma sta chiudendo. Vado così semplicemente a pranzare in uno dei tantissimi
ristoranti di Firà, inziando ad ammirare gli splendidi panorami verso il mare in basso.
Più tardi entro in hotel, dove questa volta non ho badato a spese: la mia stanza dà direttamente sul mare ed
ha una piccola terrazza da cui vedo le isole di Palea Kameni, Nea Kameni e Thirasia, che
sono i luoghi più vicini alla caldera del vulcano che esplose come una bomba H intorno al 1646 a.C.,
spezzando in più parti quella che prima era un'unica isola.
Rimango a bocca aperta guardando il panorama dalla mia terrazza, poi riposo un po' ed infine esco, raggiungo
la solita piazzetta degli autobus e ne prendo uno diretto ad Oia, il villaggio più
settentrionale dell'isola. Il villaggio è pittoresco e fatto di stretti vicoli e case bianche e squadrate.
C'è persino un mulino veneziano e tanti luoghi panoramici. In genere si viene qui anche per vedere il
tramonto e così mi fermo nella terrazza di un bar, ordinando qualcosa.
Vedo il tramonto e scopro che in quattro tavoli vicini siamo tutti italiani, per cui mi fermo un po' a
conversare con questi connazionali. Vado poi a cenare in un ristorante posto su una terrazza. Riscendo
alla fine verso la piazzetta in cui ero arrivato e prendo l'ultimo autobus serale diretto a Firà, dove
torno in hotel per la notte.
Mi sveglio e ammiro il bel panorama dalla mia terrazza, poi faccio colazione ed esco.
Prendo un autobus diretto nella zona meridionale di Santorini e raggiungo la cittadina di Kamari.
Qui vicino, su una montagna, c'è l'area archeologica dell'antica Thera e non ci sono bus che la
raggiungano. Così telefono per un taxi, che arriva in circa 15 minuti. Mi porta sulla montagna, all'ingresso
dell'area, e spendo 25 euro per forse 3 km di percorso.
Faccio il biglietto ed entro nell'area, la cui visita prevede una lunga salita tra scalini antichi e dissestati,
con però il sollievo dato dagli splendidi panorami verso il basso. Arrivo in alto nell'area archeologica e la
visito, facendo foto ed ammirando i ruderi di costruzioni di migliaia di anni fa, visto che questo è considerato
il primo insediamento dell'isola di Santorini.
Alla fine della lunga visita (e della specie di trekking che è stato necessario), ritorno all'ingresso
in tempo per il taxi che avevo prenotato. Ma la loro società mi manda un messaggio per dirmi che potranno
tornare solo tra due ore... Visto che non mi va di aspettare due ore su una montagna, provo a
chiedere un passaggio a chi sta andando via e al secondo tentativo trovo una coppia italiana matura che
accetta di prendermi a bordo.
Arrivo così in pochi minuti (e gratis) sul lungomare di Kamari, dove ci sono delle belle spiagge. Pranzo
in un simpatico ristorante sul mare e poi con calma vado a prendere l'autobus per tornare a Firà.
Riposo un po' in hotel, poi esco di nuovo e passeggio per le strette ed animate vie di Firà, comprando
ricordini e facendo foto e video. Ammiro di nuovo il tramonto sul mare e sulle isole e poi vado a cenare in
un nuovo ristorante. Alla fine torno verso il mio hotel panoramico e proprio lì accanto trovo un concerto
hard rock in piazza, con un gruppo che esegue sia cover di pezzi famosi sia loro composizioni cantate in greco.
C'è molta gente e c'è anche chi balla. Poi torno in hotel per la notte.
Mi sveglio al mattino nel mio hotel panoramico di Santorini e, dopo la colazione,
faccio il check-out e lascio il trolley in deposito. Poi vado a visitare il vicino Museo Archeologico
della Thera Preistorica. È molto interessante e pieno di reperti trovati in vari luoghi dell'isola.
Al piano di sotto mi colpisce un mosaico che rappresenta in modo molto vivo delle donne che raccolgono lo
zafferano, specie considerando che risale a circa quattromila anni fa.
Finita la visita del museo, prendo un autobus per la cittadina meridionale di Akrotiri, vicino al mare.
Qui vado a visitare la locale area archeologica, molto comoda da percorrere, perché tutta coperta e
con passerelle di legno che la attraversano.
Riprendo poi l'autobus per tornare a Firà e vado a pranzo in un ristorante, lo stesso dove avevo
cenato la prima sera. Poi torno in hotel per ritirare il trolley e prendo un auutobus per il porto, che
raggiungo scendendo i sinuosi tornanti della scogliera. Poi aspetto con calma il mio traghetto.
Mi imbarco su un nuovo aliscafo, che in poco più di 2 ore mi porta ancora più a sud, sull'isola
di Creta. Sbarco nel suo capoluogo, Heraklion e vado subito in hotel, che non è molto lontano.
Visto che è già sera, esco più tardi e passeggio verso il vicino centro storico della città, molto
elegante (mentre il resto della città è piuttosto anonimo e non molto bello). Ceno in un ristorante,
a buon prezzo, poi raggiungo la Fontana Morosini, fatta dai veneziani, e mangio nei pressi
come dessert la bougatsa, il tipico dolce cretese, fatto da una sfoglia ripiena di crema pasticcera
e semolino.
Come ho letto nella guida Lonely Planet, Creta fu governata da Venezia per quattro secoli e mezzo,
cui seguirono circa due secoli di dominio ottomano. I veneziani chiamavano questa città Candia.
Dopo il dolce, molto buono, torno verso il mio hotel per la notte.
Per girare al meglio Creta, che è un'isola grande, la quarta del Mediterraneo, ho
prenotato un'automobile in affitto, che vado a ritirare al mattino, raggiungendo in autobus l'aeroporto.
Poi guido per pochi km a sud di Heraklion, fino all'area archeologica del Palazzo di Knossos (Cnosso),
che visito con calma, tra i molti turisti presenti. L'area è vasta e zone ben conservate, con statue, capitelli
e mosaici, si mescolano a ruderi e mura.
Finita la visita, pranzo in una locale trattoria, dove cercano di vendermi gyros come se fosse
souvlaki. Consiglio: mai pranzare troppo vicino ai siti turistici... Riprendo l'auto e vado a
parcheggiare vicino al porto, in un parcheggio sorvegliato che per me è gratuito, perché convenzionato
con l'hotel. Poi raggiungo a piedi il Museo Archeologico di Heraklion, che è davvero bello, perché
contiene tutti i reperti più interessanti rinvenuti a Knossos e negli altri siti dell'isola. È l'unico
museo che considero da non mancare, in tutto questo viaggio.
Poi torno in hotel per riposare un po' e più tardi vado a vedere la vicina Fortezza Koules, che i
veneziani, che l'hanno costruita, chiamavano Rocca a Mare. All'interno ci sono dei cunicoli e in
alto, sulle mura e sui merli, si gode di un panorama bellissimo sulla città, sul porto e sul lunghissimo
molo che conduce ad un faro. Vado poi a cenare in un vicino ristorante sul mare (all'interno perché è
arrivato un vento molto forte) che risulta di ottima qualità e prezzo medio. Torno infine in hotel per
la notte.
Al mattino lascio il mio hotel, prendo l'auto nel parcheggio del porto e mi dirigo verso
sud, confidando nel telefonino come navigatore. Raggiungo l'area archeologica di Gortyna, circa
50 km a sud di Heraklion e non lontano dalla costa meridionale di Creta. L'area non è molto estesa, ma è
interessante, perché contiene anche ruderi romani, visto che questa città fu la capitale di Creta
in età romana.
Riprendo poi l'auto e raggiungo l'area archeologica di Phaistos (Festos), la seconda più importante
di Creta. In effetti l'area è vasta e molto interessante. Visto che hanno anche un bar ristorante, dopo
la visita mi rinfranco con uno spuntino a base di bougatsa, prima di proseguire.
Arrivo poi all'area archeologica di Agia Triada, cambiando strada dopo che il navigatore mi ha
condotto in una strada sterrata che diventa non percorribile dopo poco. Anche quest'area è interessante,
ma è meno agevole da visitare, visto che è piena di scalini e zone percorribili con qualche difficiltà.
Inizio poi un lungo percorso stradale attraverso l'isola, da sud a nordovest, passando per zone montuose
e paesini sperduti, prima di raggiungere in oltre due ore la costa settentrionale e la città di Chanià
(per i veneziani era La Canea). Vado subito in hotel, che è ai limiti del centro storico, riposo un po' e
poi cammino fino alla zona del porto. Chanià è grande e moderna, mentre la zona del porto veneziano
è antica e fatta di vicoli pieni di ristoranti e negozi di ogni genere. Ceno in un ristorante e cammino
lungo il porto, pieno di gente, poi torno in hotel per la notte.
Al mattino torno nella zona del porto veneziano di Chanià e visito innanzitutto
il Museo Marittimo· Non è molto grande, ma è su due piani ed offre una visione della storia marinara,
dai tempi più antichi fino agli eventi della seconda guerra mondiale. Su un televisore vanno in onda vari
documentari sul periodo prebellico e poi bellico ed è molto interessante vederli per un po', anche se noi
italiani ovviamente non ci facciamo una bella figura...
Il museo si trova all'ingresso della Fortezza Firkas, dove si può nche entrare gratuitamente, per
cui vado subito a vederla. Meno grande di quella di Heraklion, offre comunque dei bei panorami, specie
da un terrazzino sotto il pennone della bandiera.
Finite le visite, vado a pranzo in un ristorante della zona portuale e poi torno in hotel per riposare
un po'. Verso sera torno in centro, passeggio, compro ricordini, faccio foto notturne al porto ed
alla moschea di Hassan Pascha, detta anche "moschea dei Giannizzeri", che risale ovviamente al
periodo ottomano ed è oggi uno spazio espositivo. Bisogna dire che la Città Vecchia di
Chanià è davvero pittoresca, soprattutto per la palpabile mescolanza di oriente ed occidente.
Ceno poi in un buon ristorante e torno in hotel per la notte.
Al mattino lascio il moderno hotel di Chanià e torno verso est lungo la costa
settentrionale di Creta, fino a raggiungere la città di Réthymno (Retimo per i veneziani). Lascio
l'auto in un parcheggio centrale e custodito e vado subito a visitare la Fortezza veneziana.
Qui gli spazi sono davvero vasti e si cammina molto. All'interno della fortezza ci sono vari edifici, tra
cui varie torrette di avvistamento, una moschea e un piccolo anfiteatro usato ancora oggi. Il tempo è
splendido e il caldo non è eccessivo, così è molto bello camminare in questa grande fortezza, tra
suggestioni storiche e bei panorami.
Vado poi nel porto veneziano, qui più piccolo di quello di Chanià ma sempre incantevole, e pranzo
in piccolo ristorante. Poi torno al parcheggio e riparto in automobile, sempre verso est. Questa è
la principale arteria che percorre Creta e cambia molto nelle varie zone. Si passa da tratti autostradali
veri e propri a zone a singola carreggiata, con anche attraversamenti urbani di varie cittadine.
Supero Heraklion ed arrivo nel tardo pomeriggio ad Agios Nikòlaos (San Nicolò), nella zona
orientale di Creta. La cittadina, sul mare, è meno agevole da percorrere di quello che sembrava sulle mappe
e per raggiungere l'hotel devo arrampicarmi su salite impervie e percorrere vie molto strette. Trovo
per miracolo un parcheggio vicino l'hotel e faccio il check-in. La stanza d'hotel è in realtà un vero e
proprio appartamento di due stanze, completo di cucina e con una ampia terrazza, con vista anche sul mare.
Riposo un po' e poi esco. Il proprietario dell'hotel mi propone di spostare l'auto lì davanti ed io accetto,
perché mi sembra più sicuro. Lui mi aiuta nella manovra e mi pare che dietro di me ci sia un'auto nera.
Scendo su una discesa erta e raggiungo a piedi il centro storico, dove c'è anche una specie di lago,
in realtà una rientranza del mare. Vado a cenare in un hotel segnalato dalla guida ed il pasto rispetta le
aspettative. Poi passeggio un po' per la città, di sera davvero molto animata.
Mentre passeggio, mi arriva una telefonata dalla società di noleggio auto, che mi avvisa di un incidente
che avrei provocato. Io cado dalle nuvole e torno in hotel, dove scopro che dietro la mia auto c'è
ora un'auto grigia e abbastanza piccola, di una signora che abita lì accanto. Lei sostiene che durante la
manovra di parcheggio avrei toccato la sua auto e mi mostra un parafango che si muove appena.
In rrealtà io ricordavo un'auto diversa lì dietro e poi la manovra era stata aiutata dal direttore dell'hotel
e non c'era stato alcun contatto. Poi non si notano segni di contatto né nella sua auto né nel retro della
mia e le forme sono tali che se avessi toccato lì sotto, avrei prima rotto il suo radiatore. Ma la signora
insiste, arrivando a dire, in inglese, che "qui siamo in Grecia, mica in Italia" e che "tanto lei è assicurato"
e che "voi turisti venite qui a Creta per rubarci i soldi" (!) Il direttore dell'hotel mi dice che la donna ha
già fatto in passato dei tentativi simili.
Mi convinco che questo sia una vera truffa e decido di chiamare la polizia. Arrivano abbastanza
presto due poliziotti, sentono tutta la situazione e vedono che non c'è nessun segno di contatto. Alla fine
si lamentano per essere stati "chiamati per nulla" (è appunto quello che dovevano constatare), mi dicono
alla fine delle frasi in greco (pur sapendo l'inglese) e se ne vanno via ridacchiando. Io torno in stanza,
cerco di calmarmi e vado a letto.
Al mattino vado a fare colazione in un bar non troppo lontano, poi torno all'hotel, prendo
l'auto e raggiungo una non lontana cittadina sulla costa, Plaka. Da qui partono le barche per la vicina
isola di Spinalonga. Compro il biglietto e inganno l'attesa con una bibita in un bar.
Il percorso per Spinalonga è breve, forse 15 minuti, e una volta arrivato faccio il biglietto ed inizio la
visita. L'isola fu usata dai veneziani come lebbrosario e in seguito fu una fortezza. Si può fare un
percorso lungo tutto il perimetro dell'isola, tra costruzioni diroccate, merli, torrette, scogliere e
splendide viste sul mare e sulla vicina costa. Lungo il cammino faccio molte foto e video, poi torno al punto di
partenza e attendo la barca per il ritorno.
Tornato a Plaka, vado a pranzare in un vicino ristorante, con buone dolmades, ma zuppa di pesce molto
risicata. Nel pomeriggio faccio un giro in auto nelle zone circostanti, tra cui la cittadina di Elounda,
faccio una piccola spesa in un minimarket e torno al mio hotel di Agios Nikòlaos, senza parcheggiare lì
davanti...
La serata la trascorro cenando in casa e godendomi lo spettacolo del mare dalla terrazza. Vado infine
a letto, per l'ultima notte di questo viaggio.
Al mattino faccio colazione nel mio appartamento, poi faccio il check-out e lascio l'hotel di
buon ora. Prendo l'auto e percorro l'autostrada (non tutta è tale) verso Heraklion.
Lungo la strada devo fare il pieno allì'auto prima di restituirla e mi fermo in un distributore, ma mi dicono
che la benzina più economica è finita e mi offrono quella molto più costosa... Rifiuto e faccio il pieno
in un successivo distributore. Ormai mi sto abituando allo stile cretese.
Arrivo alla sede della società di noleggio e restituisco l'auto, dopo di che una loro navetta mi
porta al vicinissimo aeroporto di Heraklion. Ho un po' di tempo, per cui mangio qualcosa e compro
un ultimo ricordino, una bottiglia di Metaxa, un brandy greco molto noto.
Infine mi imbarco nel volo Heraklion - Atene, che impiega in tutto solo 50 minuti. Vista la brevità del
volo (30 minuti di volo effettivo), credo che la quota sia più bassa del solito ed è molto bello vedere le
isole greche dall'alto, con anche il sorvolo dell'isola di Milos.
Arrivato ad Atene ho qualche ora di tempo (di meglio non ho trovato), per cui prendo uno spuntino ed un caffè,
apettando l'ora dell'imbarco. Salgo infine sul volo Atene - Roma ed arrivo a destinazione dopo
circa due ore. Prendo il treno diretto alla stazione Tiburtina e da lì un taxi che mi riporta a casa, dopo
due settimane di viaggio.
Sono stato moto contento di vedere queste isole greche, nuove per me.
Mykonos è molto bella e affascinante, ma anche forse troppo glamour e inutilmente costosa.
A Chora si incontra gente di ogni paese e di ogni tendenza e se lo scopo è quello di fare festa, specie
se si è giovani e magari "allegri", è il posto ideale. Magari meno per le famiglie o per chi ha qualche
anno in più. Comunque nessuno obbliga a stare a Chora o nelle spiagge libertine, l'isola ha spazio per tutti.
Nei mesi caldi ci sono molti voli diretti per Mykonos, altrimenti si deve passare per Atene. Naturalmente se si
viene da un'isola vicina, l'ideale è il traghetto.
Naxos è molto più economica ed ha sia montagne impervie sia spiagge molto belle, per cui è
più adatta per chi vuole stare soprattutto sul mare e nelle spiagge, praticabili anche per tutto il mese
di settembre. È un'isola abbastanza grande, la più ampia delle Cicladi, e le strade di montagna
dell'interno sono piene di tornanti.
Santorini è di una bellezza che toglie il fiato e la sua fama è davvero meritata. È meno piccola di
come la si immagina e, oltre ai pittoreschi villaggi di Firà e Oia, offre anche tranquille cittadine sul
mare come Kamari, aree archeologiche e musei. A Firà ci si può divertire come e più che a Mykonos, ma a
prezzi meno alti e comunque potendo sempre scegliere. Ad Oia sembra di stare davvero in un mondo a parte
e le cittadine sul mare offrono una vacanza tranquilla (ma se si vuole fare solo mare, meglio andare
in altre isole, dove si spende meno).
Creta ha una storia millenaria, che si può esplorare nell'imperdibile museo di Heraklion e nelle
sue bellissime aree archeologiche. Le città risentono molto dell'influenza veneziana e poi di quella
turca, per cui i bellissimi centri storici sono un affascinante mélange di oriente ed occidente.
Questo si riflette però anche nel carattere levantino degli abitanti, non sempre ben disposti nei confronti
dei turisti e spesso pronti a darti la fregatura. Per cui sono contento di aver visitato le più importanti
attrazioni dell'isola, ma per ora non prevedo di tornarci.
Il clima nelle Cicladi è benevolo e la stagione balneare dura fino a fine settembre, mentre a Creta,
che è più meridionale, anche per tutto il mese di ottobre.
I traghetti greci sono ben organizzati e ci si può spostare agevolmente di isola in isola, specie
con i veloci aliscafi.
Visto il grande numero di persone che visita questi luoghi, anche a settembre, è bene prenotare in anticipo
almeno gli hotel e i mezzi di trasporto principali (aerei, traghetti, auto).
Una nota a parte sulla cucina greca, che io adoro. In molti ristoranti delle Cicladi cercano di
fare i raffinati, per cui è diventato difficile trovare piatti tradizionali come le dolmades (involtini
di riso avvolti da foglie di vite), mentre altri piatti come la moussakà (simile alla nostra parmigiana,
con melanzane, carne tritata e besciamella) sono sempre disponibili, come pure il souvlaki, spiedini
di carne di pollo o maiale, con contorno di insalata greca o patate.
A Creta ho provato il dakos (bruschetta ricoperta di salsa di pomodoro, spezie e formaggio locale)
e la bougatsa, il dolce locale fatto da una sfoglia zuccherata e ripiena di crema e semolino.
E poi naturalmente il pesce e i frutti di mare, sempre molto buoni ovunque. Ad esempio ho mangiato spesso
degli ottimi calamari ripieni, davvero buoni. Insomma, buon appetito!
In definitiva, consiglio assolutamente un viaggio nelle Cicladi, isole davvero molto belle e piene
di attrazioni, sia naturali che culturali. A Creta bisogna avere maggiori cautele e se proprio volete
andarci, meglio limitarsi ad Heraklion, Knossos, Réthymno e Chanià.
In ogni caso, καλό ταξίδι! (buon viaggio).
Vinicio Coletti