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Viaggio in Grecia dell'estate 2014

Questa pagina contiene il diario del mio viaggio in Grecia dell'estate 2014.


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Nell'estate del 2014 ho passato qualche settimana in un paesino di montagna con i parenti, organizzandomi nel frattempo un viaggio in Grecia, con inizio verso la fine di agosto. Per trovare una cabina nel traghetto, ho dovuto optare per una partenza ad un orario un po' strano, dopo la mezzanotte da Brindisi.

Il primo giorno sono partito dagli Appennini ed ho raggiunto in serata il porto di Brindisi, dove ho ritirato la carta di imbarco, per me e per la mia automobile. Essendoci molto tempo prima della partenza mi sono spostato in città ed ho passeggiato un po', riposandomi infine nella frescura di un piccolo parco. A notte inoltrata sono tornato al porto, ma il traghetto era in forte ritardo e così sono partito verso le ore 3 e 30. Per fortuna avevo appunto la cabina, per cui dopo aver visto la partenza sono subito andato a letto.

Il secondo giorno al mattino presto ho sentito i rumori della sosta a Igoumenitsa, ma ho continuato a dormire senza troppi problemi, fino a molto tardi. Quando mi sono alzato, ben riposato, era inizio pomeriggio e sono salito in coperta ad ammirare il mare. Cielo azzurro, panorama su varie isole e sulle montagne della terraferma, tutto molto bello, ma ho notato che il traghetto era rimasto praticamente vuoto. Oltre a me, solo alcuni camionisti e un gruppo di imam islamici, forse iraniani...
Nella prima serata sono arrivato a Patrasso e la mia è stata l'unica automobile che è sbarcata dal traghetto. Impressionante. Ho raggiunto il vicino hotel sul lungomare e la sera ho raggiunto a piedi il centro storico e poi sono tornato in hotel.

La mattina del terzo giorno ho lasciato Patrasso verso ovest, raggiungendo il castello di Kastro-Kyllini. Costruito dai Franchi, grande e bello, con la cinta muraria quasi intatta, ospita all'interno un piccolo ma interessante museo, con la storia di questa parte del Peloponneso. Bel panorama sul mare, con visibile la vicina isola di Zàkynthos (che noi chiamiamo Zante).
Ho poi raggiunto il mare, in una bellissima spiaggetta, ma ci sono restato poco, anche perché faceva un caldo pazzesco. Proseguendo verso sud lungo la costa occidentale del Peloponneso, sono arrivato a Pyrgos, dove avevo prenotato la seconda notte d'albergo in Grecia. Struttura piccola ma ben gestita ed elegante. Ho riposato un po', poi sono uscito in auto per raggiungere le rovine di Archea Olympia, la vecchia città di Olimpia, dove sono nate le Olimpiadi! La zona archeologica è molto interessante e comprende anche un museo molto bello. Unico problema, il caldo intenso. Consiglio: in Grecia le aree archeologiche vanno sempre viste al mattino!
Sono infine tornato al mio hotel di Pyrgos, spossato ma molto contento.

Il quarto giorno ho lasciato Pyrgos, con l'intenzione di passare un attimo a Patrasso per perfezionare la prenotazione della cabina sul traghetto di ritorno, ma inizialmente ho fatto confusione sul navigatore e così sono finito su una strada di montagna del Peloponneso. Errore in fondo piacevole, perché ho incontrato molti paesini davvero belli e ben tenuti, sperduti nelle valli o a picco sulle vette. A Patrasso niente da fare, così ho proseguito verso est in autostrada, arrivando in serata a Loutraki, in un albergo sul mare, moderno e molto bello.
L'albergo aveva un casinò e così ci ho fatto un salto, per curiosità e anche perché memore delle piccole vincite fatte a Sanremo e in Francia. C'erano molti tavoli e molti giochi, ma l'atmosfera era davvero surreale, con molte persone panciute ed eleganti che parlavano in russo e fumavano enormi sigari. Sembrava di stare in un film!

Il mattino dopo, quinto giorno, ho lasciato Loutraki e sono andato a visitare il castello di Acrocorinto, dopo aver attraversato di nuovo lo stretto Canale di Corinto. Quasi tutto diroccato, sorge però su un'alta collina da cui si gode un bellissimo panorama. Sono poi arrivato ad Archea Corinthos, l'area archelogica della vecchia Corinto. L'area non è enorme, ma è molto bella e poi c'è soprattutto un museo che mi è piaciuto davvero molto. Alla fine, per rinfrancarmi, un bel pranzetto a base di pollo e verdure, con sapori che ormai in Italia abbiamo dimenticato da decenni.
Nel pomeriggio mi sono diretto a sud e mi sono fermato a Micene, antichissima città, ma non c'era nessuna ombra ed eravamo forse oltre i 40° C, per cui ho rimandato la visita di due giorni. Proseguendo sono arrivato a Nafplio, sulle sponde del Golfo Argolico, ma prima di andare in hotel ho raggiunto il castello delle Palamidi, costruito dai veneziani, bellissimo e con un panorama incredibile sul mare e la città. Dopo aver fatto foto al tramonto, ho raggiunto l'hotel e più tardi il centro della cittadina, per una bella cena a base di pesce fresco.

Il sesto giorno è iniziato in modo strano, con una scossa di terremoto che mi ha svegliato prestissimo al mattino. Sono sceso nella reception, dove in poco tempo si è scoperto che il sisma aveva come epicentro l'isola di Milos.
Ho aspettato l'ora della colazione, poi ho iniziato un lungo tour attraverso vari siti archeologici. Ho iniziato da Epidauro, dove sorge uno dei più grandi, famosi e meglio conservati anfiteatri dell'antica Grecia. Poteva ospitare più di 130.000 spettatori! E bastava un sussurro al centro dell'arena per farsi sentire perfettamente da tutti. Viene utilizzato a volte ancora oggi, per spettacoli teatrali classici. Nella stessa area c'è il tempio di Asclepio, l'Esculapio dei romani, dove molti si recavano per chiedere la guarigione dai propri mali, e anche un bellissimo museo, che ovviamente ho visitato.
Mi sono poi fermato nella città di Argo, che è una cittadina moderna, che conserva però un altro anfiteatro molto antico, anche se peggio conservato che ad Epidauro, e il Foro in cui si narra sia stata decisa la guerra contro Troia.
C'è anche un museo archeologico, ma era chiuso per restauri, così mi sono arrampicato sulla collina che domina Argo, per vedere un altro castello costruito dai Franchi, il Kastro di Làrissa. Molte rovine e bel panorama anche da qui.
Proseguendo verso Nafplio quasi per caso ho trovato le piramidi del Peloponneso. Sono dei resti di piccole costruzioni neolitiche in pietra, a forma perfettamente piramidale, davvero affascinanti.
Infine, non lontano dal mio hotel, ho visitato le rovine dell'antica città di Tirinto, di cui rimane sostanzialmente solo la parte inferiore delle massicce mura in pietra. Pensate che il luogo fu abitato da oltre 5000 anni fa ed i primi insediamenti stabili risalgono a 4500 anni fa! Dopo oltre duemila anni di fasti, la città fu infine distrutta da Argo nel 468 a.C.
Dopo questa scorpacciata di archeologia, sono tornato in hotel a Nafplio per dormire.

Il giorno sette del viaggio, ho lasciato Nafplio al mattino presto e sono andato a visitare Micene. Altro antico sito abitato fin dal neolitico, la città fu fiorente soprattutto da 4000 a 3200 anni fa, per essere infine occupata e distrutta da Argo, come Tirinto. Continuò comunque anche dopo ad essere abitata, ma non tornò mai potente come prima. Ho visto la Porta dei Leoni, l'affascinante cisterna dell'acqua dalla forma peculiare, i resti delle abitazoni e delle piazze, poi la cosiddetta Tomba di Agamennone, dalla enorme volta in pietra, e il Tesoro di Atreo. E naturalmente ho visitato anche il bellissimo museo presente nell'area archeologica di questa città che ha dato il nome a tutta una civiltà, la civiltà micenea.
Dopo Micene mi sono diretto verso Atene, dove sono arrivato nel pomeriggio, dopo aver pranzato in un'area di sosta. Ho riposato un po' in hotel, poi un economico taxi mi ha portato alla base della collina del Licabetto. Ho raggiunto la sommità con un treno a cremagliera ed ho fatto foto alla città di Atene nello spettacolo del tramonto. In cima c'è qualche ristorante, una piazzetta e una chiesa ortodossa, molto gettonata per i matrimoni (e infatti ce n'era uno in corso). Un altro taxi, non facile da trovare, mi ha riportato in hotel per la mia prima notte ateniese.

L'ottavo giorno mi sono alzato presto ed ho raggiunto con la metropolitana l'Acropoli, che stava per aprire. La zona è alquanto vasta, si sale su alti gradini e tra le colonne dei Propilei, si passa accanto all'Odeon di Erode Attico, ricco governatore romano di Atene, che lo fece costruire per gli spettacoli musicali, e si arriva infine sulla cima, dove sorgono i grandi templi dedicati alla dea Atena. Il più piccolo e antico, dedicato ad Atena Poliàs, fu distrutto dai Persiani e in pratica sostituito in seguito dal molto più grande Partenone. Ovviamentre foto e selfie a volontà...
Scendendo lungo il percorso di uscita si incontra anche il teatro di Dioniso, dove furono rappresentate le tragedie e le commedie degli autori più noti nel periodo d'oro della città, dal V al IV secolo a.C.
Una volta uscito dall'Acropoli sono quasi subito entrato nel vicino Museo dell'Acropoli, completamente ricostruito nel 2009 e che ospita dei reperti molto importanti in un ambiente moderno e rilassante. Davvero ben organizzato.
Stanco e affamato, ho pranzato in un ristorante della zona e poi sono tornato in hotel per riposare un po'. In serata sono tornato in centro per la cena in un locale frequentato sia da turisti che da molti locali, specie giovani.

Il giorno nove sono andato per prima cosa a vedere l'Olympeion, un tempio dedicato a Zeus di cui rimangono in piedi solo alcune colonne, ed il vicino Arco di Adriano, eretto per rendere omaggio all'imperatore romano, che aveva costruito dei nuovi quartieri ad Atene.
È stata poi la volta dell'Antica Agorà, che comprende vari monumenti. Qui ho trovato il Theseion, tempio molto ben conservato e dedicato a Teseo ed Efesto, circondato da un prato abitato da una grande tartaruga. Altri monumenti pieni di storia e poi la Stoà di Attalo, che oggi ospita un museo non molto grande ma semplicemente meraviglioso.
Nel pomeriggio ho raggiunto Capo Sunio, con un percorso di circa 65 km lungo il mare. Qui mi aspettava il meraviglioso spettacolo del Tempio di Poseidone, sul mare e quasi al tramonto. Ho fatto foto e parlato con molti altri turisti, tutti incantati e felici. Dopo il tramonto sono tornato ad Atene con un diverso percorso, questa volta autostradale.

Il decimo giorno sono andato a vedere il Museo Archeologico Nazionale di Atene, che, credetemi, è uno dei più bei musei che si possano vedere al mondo. Innanzitutto è immenso e poi ospita una tale quantità di reperti greci, del neolitico, dell'età del bronzo, dell'età classica e di molte epoche successive, che si rimane tutto il tempo con la bocca aperta per la meraviglia. Ho fatto uno spuntino nella caffetteria del museo, per poter continuare la visita con tutta calma, poi ho fatto una lunga passeggiata nel centro di Atene, facendo un po' di shopping, prendendo il caffè alla greca (così forte da farti sbarrare gli occhi), vedendo la centrale Piazza Syntagma e il Parlamento. Dopo aver cenato, sono tornato in hotel.

La mattina del giorno undici ho purtroppo lasciato Atene e mi sono diretto verso nord, arrivando a Delfi, dove ho fatto in tempo a visitare l'area archeologica, completa di museo, che è il luogo dove il famoso Oracolo prevedeva il futuro. La città non è molto grande ed è arroccata sul fianco di una collina, da cui si vede anche la costa del Golfo di Corinto. Dopo una cena su una terrazza panoramica, mi sono ritirato in hotel, con vista altrettanto bella.

Il giorno dodici ho lasciato Delfi e sono sceso sul mare a Itea, dove mi sono accorto di aver perso la targa anteriore della mia automobile! Forse era successo a Delfi, così ho telefonato all'hotel per sapere se l'avevano trovata. Visto che non c'era, sono stato costretto a recarmi in un commissariato per denunciare lo smarrimento, anche perché senza alcun documento c'era il rischio che non mi facessero imbarcare nel traghetto di ritorno. Ci siamo capiti con un po' di inglese e mi hanno rilasciato la denuncia di smarrimento scritta in greco e che sarà un altro ricordo di questo viaggio.
Proseguendo lungo la costa nord del Golfo di Corinto, mi sono fermato brevemente a Galaxidi, incantevole paesino sul mare, e sono poi arrivato a Nàfpaktos, dove mi sono fermato per pranzare. Se il nome non sembra dire nulla, in italiano la chiamiamo Lepanto ed è in queste acque che si svolse la famosa battaglia che fermò temporaneamente l'espansione dell'impero ottomano.
Continuando verso ovest, sono arrivato ad Antìrrio, dove ho attraversato da nord a sud il lungo e moderno ponte che arriva a Rio, nel Peloponneso. Da lì ci vuole poco per tornare a Patrasso, per la mia ultima notte in Grecia. Dopo l'ingresso in hotel, lo stesso dell'andata, sono uscito in centro ed ho cenato in una pizzeria.

Il giorno tredici ho girato un po' per Patrasso ed ho pranzato in una caffetteria, poi nel pomeriggio sono entrato nel porto e mi sono imbarcato sul traghetto diretto in Italia. Visto che non c'era la cabina, ho usato le poltrone, comode ma che non favoriscono certo il sonno.

Nella tarda mattinata del giorno quattordici sono sbarcato a Brindisi ed ho raggiunto il paesino da dove ero partito, per tornare a Roma e al lavoro il giorno dopo.