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Viaggio in Austria e Germania di giugno 2015

Questa pagina contiene il diario del mio viaggio in Austria e Germania di fine giugno 2015.


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A fine giugno 2015 ho decido di andare a vedere la più grande fiera radioamatoriale d'Europa, che si svolge ogni anno in Germania, a Friedrichshafen, sulle rive del Lago di Costanza (Bodensee in tedesco).
Sfruttando anche la festività locale di Roma del 29 giugno, sono partito di pomeriggio, prendendo un permesso dal lavoro e risparmiando così un giorno di ferie.
Il primo giorno sono tornato a casa verso le 13, ho pranzato e sono partito in auto lungo la A1 verso nord. Nella prima serata sono arrivato in un hotel alla periferia di Mantova, prenotato semplicemente perché non costava molto ed era vicino ad una uscita dell'autostrada. L'ho trovato moderno e ben organizzato e sono andato a dormire quasi subito.
Il secondo giorno ho fatto colazione in hotel e sono partito abbastanza presto, continuando in autostrada verso nord ed entrando in Trentino. In una delle ultime aree di servizio prima del passo del Brennero ho comprato la vignette, l'etichetta da applicare sul cruscotto e che permette l'uso della rete autostradale austriaca, nel mio caso per una settimana. Non ci sono infatti caselli in Austria, eccetto nella tratta Brennero-Innsbruck, che si paga a parte.
Avvicinandosi al Brennero si vedevano in direzione opposta lunghe file di roulotte, camper, automobili, alcune con al rimorchio enormi barche: erano tutti turisti tedeschi e nordici diretti in Italia per le vacanze...
Superato il Brennero, dove ci sono anche enormi parcheggi per i camion, ed entrato così in Austria, ho proseguito fino a Innsbruck, dove mi sono fermato. Il nome della città significa "ponte sul fiume Inn", fiume che in effetti attraversa la città, situata in una stretta valle alpina, con a sud la salita che porta al Brennero e a nord le altissime vette della Nordkette.
Ho passeggiato nel centro storico, vedendo innanzitutto la piazzetta della Goldenes Dachl, una tettoia d'oro medioevale, e il suo museo, recandomi poi nel Museo delle Tradizioni Popolari del Tirolo, davvero interessante. Ho visitato poi il Palazzo Imperiale e la Hofkirche, famosa per le 24 statue d'alabastro che rappresentano re e nobili del Tirolo. Una di esse è dedicata al mitico Re Artù.
Sono poi entrato in una caffetteria, dove, nonostante qualche malinteso dovuto alla mia scarsissima conoscenza del tedesco, sono riuscito a fare uno spuntino, servito da eleganti e impettiti camerieri. Sono poi tornato alla mia auto ed ho imboccato l'autostrada che va verso ovest.
Impossibile andare veloci qui, perché c'era più o meno un autovelox ogni chilometro e il limite di velocità era basso. Dopo un po', ho trovato dei lavori in corso, con la necessità di lasciare l'autostrada e proseguire sulla statale, che non corre sul fondovalle ma si inerpica sulle alture. Credo di essere arrivato intorno ai 1800 metri sul livello del mare, poi la strada è diventata una discesa tra i boschi. A un certo punto, un capriolo mi ha attraversato la strada, correndo rapido lungo il pendio!
Nel tardo pomeriggio sono arrivato a Bregenz, città più occidentale dell'Austria e che si trova sulla sponda orientale del Lago di Costanza (Bodensee). Qui ho passeggiato in città e sul bel lungolago, per fermarmi infine per cena in un affollato ristorante posto sulla riva. Si vedeva anche il palco galleggiante dove ogni anno si svolge un festival dedicato alla lirica.
Ormai era sera e guardando la mia prenotazione alberghiera mi sono reso conto che avevo poco tempo per raggiungere il mio hotel in Germania! Così dopo cena sono subito partito e sono arrivato nella vicina Lindau, cittadina tedesca sul lago. Da notare che, mentre al Brennero c'erano molti cartelli ad indicare il confine, qui non mi sono neanche accorto di entrare in Germania: nessun cartello, segno, nulla, continuità assoluta. L'hotel era in una specie di villa sulle basse colline ondulate e ovviamente sono andato subito a dormire.
Il terzo giorno ho seguito in auto il piacevole percorso fino a Friedrichshafen, tra colline verdeggianti e vigne, con vista sul lago. Il quartiere fieristico è nella zona del piccolo aeroporto e c'era davvero molta gente. Ho fatto un biglietto valido due giorni e sono entrato. C'erano le associazioni radioamatoriali di molti paesi europei ed anche molte da altri continenti, mentre l'atmosfera era pervasa da sentimenti di amicizia e cordialità. Non mancavano neanche gli stand delle più rinomate case produttrici di trasmettitori, come le tre giapponesi Icom, Kenwood e Yaesu, e neanche ditte più piccole, a volte a gestione quasi familiare.
Ho notato una serie di convegni previsti per il primo pomeriggio, così ho pranzato in una delle mense della fiera e poi ho seguito una conferenza sui radiofari e un'altra sui satelliti radioamatoriali.
Nel tardo pomeriggio ho lasciato la fiera e sono tornato a Lindau, fermandomi però vicino al centro storico, che si trova su una piccola isola, raggiungibile attraverso un ponte pedonale. Qui c'era davvero un'atmosfera rilassata ed ho cenato in una birreria, dove mi hanno sommerso di patate (ma allora è vero!). Più tardi sono tornato all'auto e sono salito al mio hotel, comunque vicino.
Il quarto giorno ho dovuto lasciare l'hotel di Lindau, che aveva posto per sole due notti. Per la terza e ultima notte in Germania avevo prenotato un altro hotel, nel centro di Friedrichshafen (il nome della città vuol dire "Porto di Federico").
Lasciata Lindau, sono quindi tornato alla fiera, dedicandomi questa volta alla grande sala del Flohmarkt, il mercato delle pulci dove erano esposte molte merci usate, che in campo radio sono spesso interessanti, visti che alcuni componenti o apparati non sono più reperibili da tempo. Vicino c'era anche una sala dedicata all'autocostruzione e alla stampa 3D, a cui all'epoca iniziavo ad interessarmi. Ad esempio ricordo uno studente di Colonia che esponeva un drone completamente progettato e costruito da lui. Altra cosa interessante, i giochi educativi. Non ho mai visto dei giochi fatti così bene e destinati ad insegnare le basi dell'elettronica, delle comunicazioni e dell'informatica. Rispetto a noi, un altro pianeta!
A fine mattinata ho lasciato la fiera, per fare un po' il turista per il resto della giornata. Per prima cosa ho raggiunto Meersburg, dove ho visitato il locale palazzo nobiliare, il Neues Schloss Meersburg, posto in riva al lago e con un incantevole giardino. Da notare che si paga (poco) il biglietto e poi un supplemento di 3 euro se si vogliono fare fotografie :-)
Ho pranzato di fronte al palazzo e poi sono tornato a Friedrichshafen, per il check-in nel nuovo hotel. Dopo un po' sono uscito e ho visitato il Museo Zeppelin, perché i famosi dirigibili sono nati proprio in questa città, compreso il famoso Hindenburg, che andò in fiamme all'arrivo negli USA.
Il museo è molto ben organizzato e ricostruisce la storia di questi velivoli, nonché molti dei loro ambienti interni, che avevano la stessa eleganza di una prima classe su una nave dell'epoca. Davvero interessante. Chi è temerario potrà fare persino un giro sul lago di Costanza su un vero dirigibile (tranquilli: va ad elio e non a idrogeno...). La terrazza del museo si affaccia sul porto lacustre, dove era visibile un traghetto arrivato dalla Svizzera.
In serata sono tornato in hotel, per l'ultima notte in Germania.
Il quinto giorno ho lasciato Friedrichshafen al mattino presto, sono entrato in Austria e mi sono fermato a fare colazione in un'area di sosta tra le montagne. Superata Innsbruck, sono rientrato in Italia al Brennero ed ho disceso il Trentino fino a Rovereto, dove avevo prenotato l'ultimo hotel.
A metà pomeriggio ho visitato il MART, ovvero il Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto. Come dice il suo nome, c'era molta arte contemporanea, ma non solo: anche una mostra dedicata all'anniversario della Prima Guerra Mondiale, con fotografie, lettere dei soldati, mappe, ecc.
Il sesto giorno ho lasciato Rovereto e sono tornato a casa, a Roma.