Questa pagina contiene il racconto del mio viaggio a Genova dell'estate 2009.
Dopo il video è presente una descrizione più dettagliata.
Dopo molti anni di vacanze estive sempre simili, passate in un simpatico paesino in collina
e con belle scursioni naturalistiche sugli Appennini, nel 2009 mi è tornata la voglia di
muovermi un po'.
Così, dopo un paio di settimane nel solito paesino, prenoto un albergo a Genova, con l'idea
di andare lì a visitare un po' la città e l'acquario, per poi eventualmente
proseguire per la Costa Azzurra e magari arrivare fino in Spagna, tutte cose che in realtà
realizzerò negli anni seguenti.
Arrivato a Genova nel pomeriggio, vado subito a visitare l'acquario, in una giornata caldissima,
afosa e senza un filo di vento. L'acquario nel 2009 era abbastanza grande e molto interessante da visitare,
anche se in seguito è stato espanso e migliorato. Passo un pomeriggio rilassante
tra squali, delfini e meduse, inizio di un viaggio ben più lungo.
Finita la visita, torno in hotel per riposarmi e rinfrescarmi un po'. Ed è qui che si verifica un
evento sul quale continuo ad interrogarmi ancora oggi, molti anni dopo.
Ho trovato delle riprese video dove sono di ritorno nella camera d'albergo e la descrivo, segno che stavo
bene al rientro in hotel, come in effetti ricordo. Poco dopo, però, inizio a sentire caldo in tutto
il corpo, nonostante l'aria condizionata. Penso di stare subendo un colpo di calore e faccio
varie docce fredde, ponendo spesso la testa sotto il getto di acqua gelida. Forse dovrei rivolgermi
al pronto soccorso, ma nell'immediato sottovaluto la situazione.
Mi stendo un attimo sul letto ed è lì che noto una cosa strana: sull'esterno della coscia sinistra
c'è come una puntura, una ferita, da cui esce sangue. Nonostante il flusso sia lento, non c'è
verso di fermarlo. Non riesco proprio a capire dove possa essermi procurato una ferita simile.
La temperatura corporea continua ad essere alta, il sangue continua ad uscire dalla coscia e ormai
sono così spossato che non riesco più ad alzarmi per chiedere aiuto.
Passo così varie ore a letto in questo stato e poi, a notte fonda, sento all'improvviso un brivido
che parte dalla schiena e pervade tutto il corpo. Subito dopo, mi sento bene, con un passaggio di
stato incredibilmente rapido. Misuro la temperatura e vedo che è tornata normale, mentre la ferita
ha smesso finalmente di sanguinare.
Mi addormento placidamente, poi mi sveglio al mattino dopo le 9, faccio le valigie e lascio l'hotel,
saltando anche la colazione. Dopo questa esperienza, non ho nessuna voglia di continuare il viaggio,
per cui in serata torno nel placido paesino delle mie vacanze più consuete.
Ma non è finita qui. Arrivato nel paesino disfaccio le valigie in una stanza e il giorno dopo, quando
entro in quella stanza, per terra c'è uno strano ragno, di notevoli dimensioni. Non pensate ai ragnetti
che si incontrano nei giardini e neanche alla tarantola, che pure una volta avevo incontrato da
bambino nella legnaia e che, una volta viste le persone, se l'era data a otto gambe levate.
Questo ragno è enorme e di colore grigio-marrone, con un grande addome tondeggiante e soprattutto
con un atteggiamento inaspettato: non fugge, non ha paura, anzi si fa avanti nel tentativo
di saltarmi addosso. Lui è il predatore, io la preda.
Gli lancio addosso i primi oggetti che mi capitano sotto mano e finalmente fugge, per entrare infine
in una grossa crepa nel muro del cortile, che provvediamo subito a sigillare con del gesso. Amen.
A partire da questi fatti, ci possono essere varie ipotesi di spiegazione e la più logica a me sembra
la seguente: a Genova non ho avuto un colpo di calore, tanto che al ritorno in hotel stavo benissimo,
ma fui morso sulla gamba da quel ragno tropicale, forse durante o dopo la doccia. Il veleno era
forse di tipo emorragico e questo spiega perché la ferità sanguinò per varie ore di seguito, provocandomi
anche una febbre molto alta. Ma, forse proprio per la perdita di sangue, la dose inoculata non si
rivelò mortale e quando l'effetto terminò durante la notte, tornai all'improvviso a star bene. Il ragno
si rifugiò nella mia valigia e rispuntò poi fuori nella stanza dove l'avevo disfatta, al ritorno nel paesino.
Naturalmente rimane da capire come possa essere finito un ragno tropicale aggressivo e velenoso in una stanza
d'albergo a Genova. Magari perso in un traffico di animali per i collezionisti o i giardini zoologici? Oppure
per sbaglio dalla valigia di un australiano, un africano o un sudamericano? O magari messo
lì appositamente per nuocermi? Su tutto ciò evidentemente non posso avere nessuna certezza.
Potrebbe persino essere partito con me dal paesino, nella mia valigia, visto che ricordo due o tre piccoli ragnetti
(uccisi) che uscirono da una confezione di CD prodotti in Asia. Se ne salvò uno e diventò adulto?
(da allora, solo CD/DVD/Blu Ray made in Europe)
Insomma, fatto sta che il resto dell'estate 2009 la passai come al solito nel paesino in collina e per
qualche anno ho avuto una franca paura di tornare a Genova. Poi in realtà ci sono tornato nel 2014, ma
ho scelto un altro albergo :-)