Quando ho acquistato "Alessandra Celletti plays Baldassarre Galuppi" ho preso anche l'altro cd che la pianista romana ha pubblicato
di recente con la casa discografica Transparency, di New York. Si tratta di "Sustanza di cose sperata", che comprende brani composti,
tranne uno, da Alessandra Celletti e Hans-Joachim Roedelius.
Quest'ultimo è un po' il padre della musica elettronica tedesca, è nato nel 1934 e nel 1968 fondò a Berlino la comune "Essere Umano" e poi
il gruppo musicale Cluster. Tra le sue collaborazioni più durature, quella con Brian Eno. Ed ora, a 75 anni, continua ad essere estremamente
creativo e si rimette in gioco con questo disco di musiche composte insieme ad Alessandra.
Chi si aspettasse effettacci elettronici è però destinato a rimanere deluso. Al secondo o terzo ascolto vi renderete conto che in effetti di
elettronica ce n'è molta, ma è trasparente, perché del tutto funzionale al risultato musicale che si vuole raggiungere.
Tra le particolarità, alcuni brani cantati da Alessandra, Roedelius che legge in un brano un testo di Rainer Maria Rilke ed il brano
"By the river", composto da Brian Eno. I miei preferiti, per ora, sono Magenta e Turquoise.
Andate in una casa con un bel panorama tranquillo, aprite le finestre e poi, mentre guardate le fronde che si muovono leggermente, ascoltate questo disco.
Piccolo nirvana occidentale.
|
|