Ieri sera a Villa Ada c'èra il sassofonista funk Maceo Parker, con una banda ricca di bravi musicisti ed una presentatrice bionda che lo presenta come “the most famous funky saxophone player of the world”. E' senz'altro vero.
Parker, nero come il carbone e dall'aspetto burbero di chi non vorresti incontrare in un vicolo deserto del Bronx, risulta invece spiritosissimo. Ironizza sulle canzoni melodiche di cui fa la parodia: “the mooooooon... the treeeee....” e poi chiede al pubblico se pensa che queste siano delle canzoni. Eh no, non lo sono, si risponde, e così subito dopo scatena la sua band nei ritmi funk che gli sono propri. E' anche autoironico, irridente, e lascia spesso che i suoi se ne vadano a spasso in bellissimi assoli di trombone, sax, chitarra ed altro.
Verso la fine una cantante si aggiunge sul palco, bianca come una mozzarella ma con la voce possente dei gospel, a cantare insieme a Maceo “Stand by me”.
Poi lui si mette gli occhiali scuri e fa l'imitazione di Ray Charles, ma non per prenderlo in giro, perché è invece un sentito omaggio al grande cantante.
Tutti in piedi a cantare e ballare, perché lo spirito afroamericano è contagioso, il jazz pure, il funk anche di più.
