Martedì 9 giugno sono tornato a Tivoli per un nuovo spettacolo della rassegna "Vite in Jazz", un concerto di Patrizia Laquidara.
Si è presentata in compagnia dei suoi musicisti ed ha iniziato a cantare vestita di un completo rosso e bianco.
Brava come sempre, incantevole come non mai, ha presentato anche nuove canzoni, come una versione italiana di una canzone di
Adriana Calcanhotto, davvero molto bella, che ha cantato parte in italiano e parte in portoghese.
Ad accompagnarla, i fratelli Santimone, tastiere e chitarra, Lorenzo Pignattari al basso e Nelide Bandello alla batteria.
Mancava invece Mirco Maistro e l'assenza della sua fisarmonica ha reso un po' meno robusta la base musicale su cui la voce di
Patrizia si ergeva comunque decisa e dolce, come sempre.
Alla fine del concerto un tizio, che poi Patrizia stessa mi ha presentato come "il produttore dello spettacolo", mi ha chiesto
di non divulgare le riprese da me fatte con telecamera piazzata su treppiede.
Ho spiegato a questo signore, alto, piazzato, con camicia blu ed un orecchino all'orecchio sinistro formato da tante attaches
infilate a catena una dentro l'altra, che non poteva vietarmi niente, visto che il concerto era stato effettuato sulla pubblica
piazza ed in modo assolutamente gratuito: qualunque passante poteva vederlo e riprenderlo.
Il tizio ha fatto anche un gesto un po' sgarbato, stringendo con la mano la mia spalla destra...
Comunque, visto che Patrizia era lì vicina, questa è stata anche l'occasione per salutarla.
Le ho chiesto se voleva che il video fosse diffuso o no e lei mi ha chiesto di non farlo, perché c'erano delle nuove canzoni.
Ho accettato di buon grado la sua gentile richiesta e le ho raccontato di un incontro che avrei dovuto avere tanti anni fa con una
ragazza, in una città lontana. Poi ci siamo salutati e sono andato via, sicuro che l'avrei rivista presto.
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