Ultimo film del festival del cinema di Roma di quest'anno, proiettato subito dopo la cerimonia di premiazione.
La grande sala non era pienissima, con ampia presenza di coppie tutte al femminile, cosa dovuta ovviamente al tema
del film: due donne californiane formano una coppia stabile ed hanno due figli, un ragazzo ed una ragazza, avuti
da ognuna delle due attraverso l'inseminazione artificiale ed utilizzando lo stesso anonimo donatore di sperma.
La giornate trascorrono come in qualunque famiglia della classe media americana, con i ragazzi che tornano da scuola
ed i genitori che organizzano cenette, bisticciano e poi fanno pace. Solo che questa volta si tratta di due donne,
Nic, interpretata da Annette Bening, che fa il chirurgo ed ha un po' il ruolo del capofamiglia, che organizza tutto
e vuole sempre tutto in ordine, e Jules, interpretata da Julianne Moore, che è più creativa anche se tendenzialmente
inconcludente.
Questo dualismo molto marcato sembra riprodurre fin troppo da vicino quello maschio-femmina delle coppie eterosessuali,
per cui va forse annoverato tra i difetti del film, anche se i caratteri sono così ben definiti (i soliti bravissimi
sceneggiatori americani!) che alla lunga tutto quadra. D'altra parte anche nelle coppie standard si sa che spesso
si crea una polarizzazione in cui uno dei due partner assume un ruolo dominante - e non è affatto detto che sia il maschio.
La vita in questa simpatica famiglia cambia il giorno in cui la figlia femmina raggiunge la maggiore età, cosa che le consente
di venire a conoscenza dell'identità di suo padre - ops! il suo sperm donor - per le norme evidentemente in
vigore in California. Spinta anche da suo fratello ancora minorenne, la ragazza contatta la ditta che ha praticato
l'inseminazione artificiale e così i due riescono ad incontrare il padre, anche se la parola father non verrà
mai pronunciata per tutta la durata del film.
Il tizio, Paul, interpretato da Mark Ruffalo, risulta essere il gestore di un ristorante, non molto istruito e con l'aspetto
un po' da tontolone, che però i due ragazzi amano da subito. La famiglia si allarga così ad un nuovo componente, visto che il
donatore inizia a frequentare anche le due donne, con reciproci inviti a pranzo, lavori in comune e così via.
Nasce però ad un certo punto una relazione tra Paul e Jules, che metterà in crisi il rapporto tra le due donne e
minerà anche il rapporto tra Paul ed i due ragazzi.
In definitiva, un bel film che mi ha divertito, interessato ed a tratti persino commosso, che tra l'altro ha molto
di autobiografico perché la regista, Lisa Cholodenko, ha vissuto una situazione vagamente simile a quella descritta
nel racconto.
Uscendo dalla sala, ho scoperto di essermi innamorato di Julianne Moore...
|
|