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Vinicio Coletti presenta

Alessandra Celletti plays Baldassarre Galuppi

Album musicale - Alessandra Celletti - Italia - 2009


A volte rifletto su come sia strano il modo con cui veniamo a conoscenza delle cose. Qualche anno fa ascoltai in televisione un pezzo al pianoforte che faceva da sottofondo ad un certo servizio e ne rimasi colpito. Forse lo avevo già ascoltato in altre occasioni, ma mi sembrava davvero bello, con la sua semplicità sofisticata.
Dopo qualche tempo scopro su internet una pianista che suona quel pezzo e così vendo a sapere che si tratta della "Gymnopédie n. 1" di Erik Satie e che la pianista è Alessandra Celletti.
Preso dall'entusiasmo le scrivo una mail e lei risponde subito, gentile come sempre sarà successivamente. Scopro così che ha già inciso vari dischi e la curiosità si fa sempre più forte. Alla prima occasione acquisto il suo "Esotérik Satie", dove suona vari brani del compositore francese, ed anche "Metamorphosis", dove invece esegue brani di Philip Glass.
Già da questo si capisce che il percorso artistico di Alessandra Celletti è quanto mai vario e spazia dai classici del settecento agli impressionisti dell'ottocento fino alla musica contemporanea. Poco dopo acquisto anche "The Golden Fly", che comprende sue composizioni, e il quadro si fa ancora più chiaro. Può essere musica di alcuni secoli fa o scritta ieri o scritta da lei stessa, ma c'è sempre, dentro, una specie di soffice vento che squarcia le nuvole ed apre il cielo, un senso di leggerezza e di apertura verso la riflessione.
Di recente Alessandra ha pubblicato due nuovi album con la casa americana Transparency ed il primo dei due comprende brani scritti da Baldassarre Galuppi, musicista del settecento. Il titolo del cd è "Alessandra Celletti plays Baldassarre Galuppi" e comprende sei sonate del giocoso (quindi arioso, guarda caso) compositore ed organista veneziano. Le mie preferite sono la sonata in do minore e quella in do maggiore.
Quando si ascolta musica classica, si discute molto spesso di ciò che l'interprete aggiunge, o magari toglie, o comunque di come declina ciò che il compositore aveva stabilito a suo tempo. In questo caso direi che la giocosità e leggerezza di Galuppi ben si sposa con l'indole di Alessandra Celletti, per cui il risultato è una gioia per i nostri timpani.



12 luglio 2009