Alcuni brani:
Il filo non è ciò che s'immagina. Non è l'universo della leggerezza, dello spazio, del sorriso.
E' un mestiere.
Sobrio, rude, scoraggiante.
Esiste dunque un'infinità di cordami.
A chi si consacra alla maestria di funambolo spetta il compito di scoprirli, confrontarli, scegliere
quelli le cui proprietà s'accordano con le sue aspirazioni. Imparare ad annodarli. Essere esperto
nel tenderli.
Acquisire questo sapere richiede tutta un'esistenza.
Capire la corsa è accordare il vento della camminata al soffio del cavo, senza porsi domande.
La corsa non è il modo per andare rapidamente da un'estremità all'altra del filo.
La corsa, ah ah! E' il riso del funambolo.
Controllate il respiro durante il percorso, continuate fino a farlo scomparire attraverso
l'estremità del filo, così come era venuto.
La respirazione si farà lenta, distesa, lunga come un filo.
Diventerete corpo unico con l'installazione, solidi come una roccia.
Ci si sentirà oggetto d'equilibrio, Si diventerà il cavo.
A chi ha costruito questo equilibrio senza difetto, fragile, fugace, sembrerà di possedere
la densità del granito.
Il funambolo dev'essere inventore.
Jean François Gravelet, detto Blondin, preparava un'omelette sul filo, stappava una bottiglia
di champagne e brindava alla folla. Riuscì perfino a fotografare, a metà traversata, la gente
che lo guardava sorvolare le rapide del Niagara.
Uomo dell'aria, tu colora col sangue le ore sontuose del tuo passaggio fra noi. I limiti
esistono soltanto nell'anima di chi è a corto di sogni.
La caduta sul cavo, l'incidente lassù, l'esercizio mancato, il passo falso; tutto ciò deriva
da una perdita di concentrazione, da un piede male appoggiato, da una fiducia esagerata
in se stessi.
Non dovete perdonarvelo. Il funambolo è spettatore della sua stessa caduta. Con gli occhi
spalancati, volteggia attorno al filo per ritrovarsi aggrappato con un braccio o appeso
per le gambe. Senza mai abbandonare il bilanciere, deve trovare lo slancio per rialzarsi
e riprendere al più presto, e con un impeto maggiore, il movimento interrotto.
Il più delle volte scrosciano gli applausi, nessuno ha capito.
Possiedo la saggezza di colui che una volta è caduto; quando mi si dice che un funambolo
s'è sfracellato al suolo rispondo:
"Ha avuto ciò che si meritava".
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