La sera del 7 maggio 2014 mi sono recato presso la Libreria del Cinema, a Roma nel quartiere Trastevere, per partecipare alla festa
di presentazione del film "Ritual", girato nel 2012 e diretto da Giulia Brazzale e Luca Immesi.
Si festeggiava l'inizio della distribuzione del film nelle sale cinematografiche, iniziando con la prima al cinema Barberini, seguita
da una settimana al cinema Lux.
L'ambiente della libreria ha spazi limitati, ma è caldo e popolato da persone simpatiche. Subito qualcuno mi fa notare la presenza di
uno degli attori del film, Cosimo Cinieri, mentre passo a salutare l'attrice non protagonista a cui tengo di più, Patrizia
Laquidara, che di mestiere fa soprattutto la cantante e la compositrice, anche si è anche sempre impegnata in altri ruoli, come
l'attrice teatrale ed ora anche nel cinema. Era molto tempo che non la vedevo e la cosa mi ha fatto molto piacere.
Dopo un po' arriva la protagonista del film, la simpatica Desirée Giorgetti, seguita a ruota dai due registi, con la Brazzale
molto visibile, per il suo fascino e, diciamolo, anche perché è più alta della media.
Vengono proiettati degli estratti del film e subito dopo i registi ne spiegano i temi e le motivazioni. A quanto pare è il primo
film esplicitamente basato sulle teorie psicologiche di Alejandro Jodorowsky, noto regista e scrittore cileno. Penso
che quelli della mia generazione in Italia lo ricordino benissimo, specie per film come "La montagna sacra" e "El topo".
Personalmente ricordo bene la mia visione della Montagna Sacra, quando alla fine della proiezione il pubblico
si rese conto dell'oggetto della scalata e fece partire una selva di parolacce come mai era avvenuto prima in una sala
cinematografica. Sono bei ricordi.
D'altra parte Jodorowsky è un surrealista. Nato in Cile da genitori ebrei immigrati dall'Ucraina, vive dal 1953 in Francia ed
ha collaborato con molti artisti italiani e francesi, come Fernando Arrabal e Roland Topor, con cui fondò il movimento
teatrale Panico. Oltre a fare il regista, si è occupato molto di teatro, poesia e fumetti, oltre a scrivere dei romanzi,
come il recente ed autobiografico "La danza della realtà". Non disdegna neanche i camei cinematografici, tanto che è
apparso in alcuni film di Franco Battiato ed anche in questo film interpreta un ruolo secondario, quello del marito defunto
della zia della protagonista, che torna come fantasma.
A quanto pare la cosiddetta psicomagia di Jodorowsky è basata sulla psicoanalisi, ma dopo aver individuato le cause profonde del
malessere psicologico di una persona, propone uno specifico gesto liberatorio, una specie di rito simbolico che aiuti a risolvere
il problema. Secondo lui la psicoanalisi arriva a rendere consapevoli delle cause, senza risolverle effettivamente ma anzi rendendole
immanenti, mentre i gesti simbolici da lui proposti le combattono e le risolvono.
Fin qui la teoria e francamente non so dire se essa abbia qualche fondamento oppure no, se funzioni oppure no, non avendo io
competenze specifiche in materia. Sicuramente è una teoria che ha molto a che fare con il surrealismo ed il dadaismo, dove il
simbolismo ha un ruolo fondamentale.
Dopo che Immesi e Brazzale ci hanno brevemente illustrato la teoria di Jodorowsky e ci hanno raccontato del modo con cui sono
riusciti a coinvolgerlo nel film, prende la parola Cosimo Cinieri, che scherza un po' sul ruolo da lui interpretato nel film,
quello di uno psicoanalista. Sdrammatizzare serve sempre e la gente sorride alle sue battute.
Tocca poi a Patrizia Laquidara, altra estimatrice delle opere letterarie di Jodorowsky, di cui dice di aver letto tutti i libri.
La cantante veneta, vestita in modo semplice ed elegante, si dice molto felice di aver recitato in questo film, di aver potuto
finalmente conoscere di persona Jodorowsky e di aver potuto interpretare un ruolo cui tiene molto, quello dell'anguana, figura
mitologica della tradizione rurale veneta, una specie di elfo femminile legato ai corsi d'acqua ed alle grotte, a volte benigno,
altre volte molto meno. L'ultimo album pubblicato dalla Laquidara si intitola in effetti "Il canto dell'Anguana" ed è
basato sulla riscoperta ed attualizzazione degli antichi canti della tradizione veneta, in particolare quelli della provincia
di Vicenza.
Dopo le parole, la musica. Finita la presentazione del film, Patrizia Laquidara, accompagnata al violino da Her, ci
fa ascoltare la ninna nanna veneta utilizzata in alcune scene del film e presente anche nel suo ultimo album. Seguono un
altro paio di canzoni della Laquidara e qualche pezzo di Her, che concludono la parte musicale della serata.
Noto che in un angolo della sala due ragazze leggono i tarocchi a chi lo desidera e si forma addirittura una piccola fila,
persino con qualche pacato litigio sulle precedenze. Questo perché un altro interesse di Jodorowsky è proprio quello per
i Tarocchi, nato quando, secondo le maldicenze, si mise a leggere i tarocchi per strada in un suo periodo di disgrazia economica.
Ecco, questo decisamente non può interessarmi, per cui vado via, dopo aver anche salutato le interessanti persone conosciute
questa sera per la prima volta.
|
|