Non riuscendo a vedere altri film, soprattutto "Au bonheur des ogres", primo libro tratto dai romanzi di
Daniel Pennac, ho deciso per quest'altro film francese, in seconda proiezione al cinema Barberini.
La storia è molto semplice, un attore maturo e non certo affermato, Jean Renault (che tutti scambiano
foneticamente per il famoso Jean Reno), non riuscendo a trovare ingaggi accetta di lavorare per la polizia,
interpretando la parte della vittima, nelle ricostruzioni dei delitti che si fanno durante le indagini.
Partito da Parigi per una remota località alpina, entra subito in contrasto con il giudice istruttore Noémie,
interpretata da Géraldine Nakache, soprattutto perché tende a prendere troppo sul serio il suo mestiere, come
se stesse girando un film.
In effetti gran parte della comicità di questa commedia si basa su questo equivoco e bisogna dire che il
meccanismo riesce alla perfezione, tanto che si ride o si sorride molto spesso.
Alla fine, come era ampiamente prevedibile, l'attore fallito, interpretato da François Damiens, riuscirà
ad avere ampia soddisfazione da tutti i punti di vista.
Insomma è una commedia divertente nata distorcendo i temi del noir alla francese e merita ampiamente
la sufficienza e forse qualcosina in più. Di sicuro è risultato molto gradito ai cinefili presenti in sala,
a causa dell'effetto "cinema nel cinema", che fornisce ulteriori motivi di divertimento.
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