Ieri sera ho deciso di andare a vedere il concerto che Cristina Donà teneva qui a Roma, nella splendida cornice di Villa Ada, un grande spazio verde
sito nella parte settentrionale della città. E' uno dei primi concerti della rassegna "Villa Ada Festival, Roma incontra il mondo", che da qualche
anno permette di passare al meglio le afose serate urbane.
Afose? In realtà quest'anno, arrivati al 22 giugno, tracce di estate non se ne vedono ancora e oltretutto, non essendo un frequentatore abituale di
questo parco, ho commesso l'errore di far fermare il taxi all'ingresso sbagliato. Come risultato, ho percorso forse mezzo chilometro a piedi, da solo,
all'interno di un vero e proprio bosco, all'imbrunire e dentro una nebbiolina leggera ma freddissima, guidato alla meta solo da vaghi suoni
in lontananza. Se il Mastino dei Baskerville (versione tv, incubo adolescenziale) apparisse dietro un tronco o, più banalmente, qualcuno pensasse
di impossessarsi del materiale audiovideo che trapela dalla borsa, sarei la vittima ideale.
Per fortuna arrivo nella zona del concerto sano e salvo e scopro che sono molto in anticipo, c'è ancora poca gente e mi siedo in una delle prima file,
raggomitolandomi come posso nei pochi vestiti che ho addosso. Chi si aspettava una serata così fredda? L'arena è affiancata per metà dal laghetto
di Villa Ada, la cui superficie è nascosta da uno strato di nebbia, basso ma molto fitto.
Poi per ingannare il tempo scambio qualche frase con la simpatica addetta al missaggio - difficile trovare una donna in questo ruolo.
Noto quindi dove sono i camerini, mi intrufolo e a quelli dello staff dico che voglio salutare Cristina, che appare e mi saluta. Riesco a bofonchiare
qualcosa, le dico che ricordo quando l'ho sentita a Roma anni fa e le faccio i miei complimenti.
Pian piano la platea si riempie e le note del concerto fanno subito dimenticare il freddo, l'umidità ed il cielo nuvoloso che annuncia un temporale
imminente, che per fortuna non ci sarà.
Cristina Donà è una simpatica musicista della Valtellina, dalle solide basi musicali, che ho conosciuto, e visto la prima volta dal vivo, tre anni fa
nella libreria Feltrinelli della Galleria Sordi di Roma, dove presentava il suo album "La quinta stagione". Quella fu anche l'occasione per fare
per la prima volta la ripresa video di un evento musicale, cosa che poi per me è divenuta una vera e propria passione. Cristina cantò anche allora, da
sola con la chitarra, una canzone che è stata poi molto apprezzata: "Universo".
Questa sera l'atmosfera è più rock, invece, con una band di tutto rispetto, dove la sua chitarra e la sua voce creano atmosfere ora metalliche ora
melodiche, ora rabbiose ora struggenti.
Da un certo momento un poi, molti si alzano in piedi e raggiungono la base del palco, per cui in breve ci si trova a seguire lo spettacolo in
piedi, tra giovani (o anche meno) che dondolano al ritmo delle note di Cristina.
La quale non si limita a suonare e cantare, ma ama anche conversare con il pubblico, cosa che fa emergere un altro lato della sua personalità,
quello ironico. Difficile che dica una frase diretta, infatti, perché per lei l'ironia è proprio un modo di essere, cosa che la rende ancora più
simpatica.