Ho deciso di vedere questo film più che altro perché non sono riuscito a vederne altri, proiettati durante
il Festival del Film di Roma, edizione 2013.
Il film narra le avventure di tre strani personaggi, in una situazione anacronistica: un alieno della
costellazione del Cigno, un samurai venuto dal passato ed una strana fata, che si aggirano nel panorama
urbano attuale. Dire che questi personaggi siano strani è poco: l'alieno ha l'aspetto totalmente umano,
ma ha una tuta ed uno strano pendaglio sulla testa, il samurai veste la tradizionale tunica, ha la katana alla
cintura, è un po' stempiato e dice di dove compiere una importante missione in città, mentre la fata ha le ali
di una farfalla ed un aspetto prettamente maschile (una fata trans?), con caschi da operaio ed altri accessori
inusuali.
Viste le premesse, ci si aspettano discussioni interessanti, interazioni incredibili, lo sviluppo di una storia
anche totalmente fantastica ed irreale, ma che abbia un minimo di logica. Niente di tutto questo. Il film
descrive solo gli incontri casuali dei tre personaggi su una panchina, dove si scambiano sigarette e lodano
ogni aspetto del fumo di tabacco.
Certo, qualche scena è divertente e la mia preferita è quella nel bar, dove i tre fumano tabacco (cos'altro?)
mentre un sax suona sullo sfondo per creare un'atmosfera vagamente tenebrosa, un po' da noir. In una delle
ultime scene i tre si trasformano quasi in supereroi da fumetto, salvando tre donne da un ladro, un maniaco
sessuale ed un assassino.
Nella discussione con il regista e due degli attori, presenti in sala, Takashi Miike, il regista, ha
detto con sincerità - se non ho capito male - che il film è stato in parte finanziato dalla associazione
giapponese dei produttori di tabacco. Ecco, questo spiega molte cose! All'uscita gli spettatori hanno
anche potuto ritirare una specie di portacenere portatile, per fumare in ogni luogo senza sporcare...
Insomma, per quanto si possano fare paragoni con i fumetti giapponesi, vedere il film come uno stralunato
esperimento o come una voluta presa in giro, è difficile per me giudicarlo positivamente, sia per lo
stile che per il messaggio (perché il messaggio c'è!) che invia allo spettatore: quello di fumare
tabacco perché è bello, rilassa, permette di farsi degli amici e così via. Io non ho mai fumato in vita
mia, per la cronaca, salvo quattro sigarette quando avevo 14 anni, che mi permisero di capire rapidamente
che aspirare quella roba era una cosa che non mi piaceva per nulla. Figuriamoci quindi se mi può piacere
un film simile...
Miike è un regista molto prolifico, visto che oltre a questo film pubblicitario (perché in fondo di questo si tratta)
ha girato oltre 60 film negli ultimi 13 anni. Storie dove non manca la violenza estrema ed altre scene
disturbanti. Da quel poco che ho visto nei trailer su internet, credo che ben difficilmente diventerà
il mio regista preferito.
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